Tagli al personale medico e infermieristico: i timori dei sindacati, la smentita di Donini
Source: Il Resto del Carlino
Bologna, 8 marzo 2024 - Le forti difficoltà economiche in cui versa la sanità pubblica, compresa quella emiliano romagnola, fanno temere ai sindacati che la Regione cerchi di ritornare ai numeri di organico del personale sanitario e infermieristico in essere prima del Covid quando, per combattere l'emergenza, furono assunte molte unità aggiuntive.
Sempre secondo i rappresentanti dei lavoratori, su due uscite del personale per ragioni varie (pensionamenti, licenziamenti) ne sarebbe ripristinata solo una. Questo il timore che pare essere più di una semplice paura visto che per l'anno in corso non sarebbe garantito il cento per cento del turn over e la prossima settimana inizieranno gli incontri tra i sindacati e l'assessorato per cercare di avere la copertura totale delle uscite.
Anche perché, come annunciato dal presidente di regione, Stefano Bonaccini, è in lavorazione un piano per cercare di azzerare entro l'anno in corso le liste d'attesa che si sono verificate a causa della pandemia, i cui effetti si stanno ancora trascinando. E un taglio del personale apparirebbe paradossale.
Ai timori risponde direttamente l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini: "Allarmismi fuori luogo. Nessun licenziamento di personale dipendente nelle Aziende sanitarie e ospedaliere dell'Emilia-Romagna: la Regione continua a investire per difendere il Servizio sanitario pubblico, nonostante i tagli del Governo. Il personale medico e sanitario in questi anni è cresciuto di alcune migliaia di unità, tra medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e amministrativi: ogni allarmismo su tagli e licenziamenti è ingiustificato - chiarisce Donini - . Tutti dovrebbero denunciare, come stiamo facendo noi in ogni sede istituzionale e politica, la mancanza di risorse statali adeguate: il Governo ha scelto di tagliare e se non si interviene subito per invertire la rotta, le conseguenze ricadranno sui territori, colpendo quelli come il nostro che hanno maggiormente investito sulla sanità pubblica".
Proprio dall'Emilia-Romagna, alcuni mesi fa, è partita la richiesta al Parlamento di un'iniziativa legislativa, poi raccolta anche da altre Regioni di diverso colore politico, per portare la spesa sanitaria al 7,5% del Pil e rimuovere i vincoli alle assunzioni e alla spesa di personale.